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Bryan Toccaceli, il “cinghiale” delle due ruote

Il campione di motocross si racconta: dalle biciclette “truccate” all’amicizia con Valentino Rossi.

“Sono nato tra le macchine: mio babbo, che corre nei rally, e mio zio avevano un garage insieme e quando buttavano via i pezzi delle automobili, io li andavo a prendere e li attaccavo alla mia bicicletta perché pensavo che così sarei andato più forte. Ma quando scoprivo che in realtà questo non accadeva, ci rimanevo male”. La chiacchierata con Bryan Toccaceli parte da qui, da questo aneddoto familiare. Poi però Axel, un cucciolo di quattro mesi di Golden Retriever, irrompe nella stanza. Chiede la sua razione di coccole. “È arrivato qui da noi il 2 giugno, subito dopo il lockdown dovuto al Covid-19. Quando ero al centro di riabilitazione di Montecatone ho fatto anche un po’ di pet therapy. In quei giorni capitava che non avessi voglia di parlare con nessuno”. Poi però è successo che “quelle” presenze a quattro zampe, una volta lasciato il centro, gli siano mancate. “Quando faccio terapia a casa viene lì e inizia a giocare, così come quando combina una marachella, si mette in un angolo e mi osserva con uno sguardo supplichevole. Axel mi dà compagnia e amore. Il suo nome è un omaggio a un pilota di cross”.

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Il bene comune e la nascita della cooperazione – Parte II – La Modernità

“La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune”.

Così recita lo Statuto di ogni Banca di Credito Cooperativo. Una missione che non nasce da decisioni prese a tavolino, ma da ideali solidaristici che hanno attraversato i secoli fino a raggiungere, nel 1920, un gruppetto di uomini nel piccolo e periferico Castello di Faetano, nella Repubblica di San Marino. Nell’anno del Centenario della nascita della Cassa Rurale di Faetano, Banca di San Marino ed Ente Cassa di Faetano tornano alla scoperta degli ideali che le muovono.

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I 125 anni di Palazzo Pubblico

Inaugurato nel 1894 su progetto dell’architetto Francesco Azzurri, per i lavori in pietra venne impiegata la manodopera locale diretta dal capomastro Giuseppe Reffi. È del 1994 il restauro di Gae Aulenti

Di Alessandro Carli

Palazzo Pubblico compie 125 anni. Costruito tra gli anni 1884 e 1894 su progetto dell’architetto Francesco Azzurri, lo disegnò nello stile severo e semplice dei palazzi comunali del Duecento e del Trecento. La prima pietra fu posata il 17 maggio 1884 mentre la solenne inaugurazione avvenne il 30 settembre 1894. Oratore della cerimonia fu Giosuè Carducci, che nell’occasione pronunciò il discorso “sulla libertà perpetua”. Per i lavori in pietra fu impiegata manodopera locale, sotto la direzione del capomastro Giuseppe Reffi mentre per le decorazioni, gli arredi e i manufatti furono scelti artigiani forestieri.

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Il bene comune e la nascita della cooperazione – Parte Prima: Il Medioevo

“La Banca (…) ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo (…)  la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune”.

Così recita lo Statuto di ogni Banca di Credito Cooperativo. Una missione che non nasce da decisioni prese a tavolino, ma da ideali solidaristici che hanno attraversato i secoli fino a raggiungere, nel 1920, un gruppetto di uomini nel piccolo e periferico Castello di Faetano, nella Repubblica di San Marino.

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