Bryan Toccaceli, il “cinghiale” delle due ruote
Il campione di motocross si racconta: dalle biciclette “truccate” all’amicizia con Valentino Rossi.
“Sono nato tra le macchine: mio babbo, che corre nei rally, e mio zio avevano un garage insieme e quando buttavano via i pezzi delle automobili, io li andavo a prendere e li attaccavo alla mia bicicletta perché pensavo che così sarei andato più forte. Ma quando scoprivo che in realtà questo non accadeva, ci rimanevo male”. La chiacchierata con Bryan Toccaceli parte da qui, da questo aneddoto familiare. Poi però Axel, un cucciolo di quattro mesi di Golden Retriever, irrompe nella stanza. Chiede la sua razione di coccole. “È arrivato qui da noi il 2 giugno, subito dopo il lockdown dovuto al Covid-19. Quando ero al centro di riabilitazione di Montecatone ho fatto anche un po’ di pet therapy. In quei giorni capitava che non avessi voglia di parlare con nessuno”. Poi però è successo che “quelle” presenze a quattro zampe, una volta lasciato il centro, gli siano mancate. “Quando faccio terapia a casa viene lì e inizia a giocare, così come quando combina una marachella, si mette in un angolo e mi osserva con uno sguardo supplichevole. Axel mi dà compagnia e amore. Il suo nome è un omaggio a un pilota di cross”.
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