La Basilica di San Marino è tra i monumenti più visitati: ripercorriamo la sua storia dalla costruzione allo stile, un neoclassico, sino alle preghiere di Giovanni Paolo II (1982) e di Benedetto XVI (2011).
“Se da Rimini non ti rechi a San Marino non puoi che deludermi, poiché perderesti un luogo che non ha eguali al mondo. Già la strada è incantevole, una strada piena di curve e di luoghi da capogiro che ti toglie il respiro con il balzo repentino dal livello del mare alle nubi, una strada che offre allo sguardo scene pastorali di straordinaria bellezza dove le ragazze tagliano l’erba in ginocchio con falcetti forgiati a mano o vendemmiano a braccia nude in mezzo alle vigne. Nel bel mezzo di queste scene vedrai ergersi il monte Titano, una roccia perpendicolare che s’alza a strapiombo verso il cielo per duemila cinquecento piedi, e ti verrà da sorridere pensando che lassù, su quei picchi rocciosi che sembrano nidi d’aquile, si trovi una città, vale a dire la sede di una repubblica indipendente dall’Italia che la circonda da ogni parte. Si tratta della Repubblica più antica e più piccola del mondo…”. Con queste parole Credo Fitch Harris (1874-1956), celebre autore e giornalista americano, descrive la bellezza del Monte Titano.
Tra i monumenti più visitati e che ogni anno attirano i turisti merita un’attenzione particolare la Basilica del Santo, la cui importanza religiosa è testimoniata anche dalla visita di Giovanni Paolo II, avvenuta il 29 agosto 1982 e di Benedetto XVI, il 19 giugno 2011, durante il suo viaggio pastorale alla diocesi di San Marino – Montefeltro.
La Basilica del Santo è stata progettata e costruita a partire dal 1826 da Antonio Serra, architetto bolognese, sull’area dell’antica Pieve cinquecentesca che fu demolita per far posto alla nuova. Una grave perdita per la storia dell’arte, in quanto fu cancellato uno dei primi monumenti cristiani in Italia di stile preromanico. L’attuale Basilica, consacrata nel 1855, è in stile neoclassico con un pronato di colonne corinzie. Il massiccio campanile già romanico fu ricostruito nel ‘600.
L’interno è a tre navate con sette altari. A sinistra dell’altare maggiore si può apprezzare il trono dei Capitani Reggenti, opera del ‘600; al di sotto dell’altare una piccola urna contiene le ossa di San Marino; a destra in un monumento in marmo c’è una teca d’argento che contiene la parte superiore del cranio del Santo. Sulla destra della Basilica si trova la chiesetta di San Pietro, del XVI sec, rimaneggiata intorno al 1826. Vi si accede attraverso la sagrestia per mezzo di una scala ricavata nel campanile della Basilica maggiore.
L’abside della chiesa di San Pietro è interamente formato dalla viva roccia: in essa sono scavate due nicchie che la tradizione popolare indicava come letti di San Marino e San Leo e alle quali i fedeli attribuiscono proprietà taumaturgiche. Sull’altare marmoreo del sec. XVII, donato dal musicista romano Antonio Tedeschi nel 1689, troneggia la statua di San Pietro, opera dello scultore Enrico Saroldi. Sotto alla chiesa fu costruita nel 1914 la cripta in pietra dove è conservata l’urna in cui per molti secoli riposarono le ossa del Santo.
L’interno della Basilica
L’interno è costituito da tre navate, composte da sedici colonne corinzie che formano un grande ambulacro semicircolare intorno all’abside. L’altare maggiore è ornato dalla statua di San Marino Diacono, opera del Tadolini, allievo del Canova. Sotto l’altare sono conservate parte delle reliquie del santo che vennero ritrovate il 3 marzo 1586, mentre alcune reliquie, il 28 gennaio 1595, sono state donate all’isola di Arbe (Croazia), luogo natale del santo. Il cranio del Santo è conservato nella Sacra Teca, un busto reliquiario in argento e oro dal 2 settembre 1602, posto a destra dell’altare. A sinistra dell’altare c’è il “Trono della Reggenza” del ‘600. Nella navata destra c’è un piccolo altare dedicato alla Madonna della Misericordia, copia di Sebastiano Conca, e una tela di Elisabetta Sirani, “Noli Me Tangere”. Nella basilica si conserva un organo a canne di Giacomo Bazzani (1835) a tastiera unica e pedalieria a leggio. Tra gli altri, vi è sepolto Gian Battista Bonelli, Segretario generale della Repubblica, ucciso il 14 luglio 1853.
Chiesa di San Quirino
Altro monumento molto importante è la chiesa francescana cappuccina di San Quirino, costruita intorno al 1550 su un antica cappella dedicata a San Quirino, in ricordo del fallito tentativo di Fabiano da San Savino di occupare la città il 4 Giugno 1543, data in cui ricorreva la Festa del Santo. La chiesa fu consacrata nel 1709. Sotto il suo porticato Giuseppe Garibaldi sciolse la sua legione.
Nel piazzale sorge il monumento a San Francesco (1928) opera di Edoardo Collamarini. La statua è di Silvetrio Monteguti.
All’interno della Chiesa, si trova la “Deposizione di Cristo” di Taddeo Zuccari. Di che natura e di quale carattere fosse Taddeo, e quale la sua maniera di dipingere lo spiega perfettamente Giorgio Vasari: “Fu Taddeo molto fiero nelle sue cose, ed ebbe una maniera così dolce e pastosa, e tutto così lontano da certe crudezze, fu abbondante ne suoi componimenti, e fece molto belle le teste, le mani, e gl’ignudi, allontanandosi in essi da molte crudezze… colorì parimente Taddeo con molta vaghezza, ed ebbe maniera facile perché fu molto aiutato dalla natura… fu molto volenteroso… insomma fece molte, anzi infinite cose degne di molta lode. Fu amorevole degli amici, e dove potette giovare loro, se ne ingegnò sempre”.
La Chiesa di San Quirino è apparsa anche in qualche fotogramma del film girato in Repubblica nel 1948 dal titolo “Lo sconosciuto di San Marino”, diretto da Michal Waszynsky e nato da un’idea di Cesare Zavattini, con Anna Magnani e Vittorio De Sica.