Dal parchetto alla rete, le mamme 2.0

Hanno dato alla luce la prima generazione, e ormai siamo alla seconda, di nativi digitali, sono da sempre l’emblema del multitasking, sanno quanto è importante il passaparola e lo scambio di consigli soprattutto se sono alle prime esperienze. Sono le mamme 2.0, quelle che a guardare la televisione hanno rinunciato, ma senza smartphone sarebbero perse.

Secondo una ricerca svolta lo scorso anno da FattoreMamma e Gnresearch in Italia la percentuale di mamme dotate di Smartphone è dell’88%, un risultato molto alto in proporzione ai dati nazionali (possiede uno smartphone il 59% degli italiani tra gli 11 e i 74 anni). Anche i tablet risultano strumenti di maggior successo fra le mamme italiane, lo possiede il 53% del campione analizzato, il doppio della media nazionale (21,6%).

Dai dati raccolti emerge poi che durante le 2 ore medie giornaliere di utilizzo del proprio smartphone le mamme italiane si dividono principalmente fra Facebook e Whatsapp per le attività di socializzazione e condivisione (foto, video, chat), mentre scelgono blog di altre mamme per chiedere e dare consigli su marche e prodotti, problemi di salute e dubbi vari riguardo se stesse o i propri bambini.

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Mamme Online, la Rete Sociale

Per secoli, e fino a qualche decennio fa, quando in famiglia la giovane sposa aspettava il primo bambino poteva contare su una rete di relazioni sociali e familiari composta dalle donne di casa. Generazioni differenti, spesso riunite sotto un unico tetto o residenti nello stesso quartiere, erano pronte ad istruire, consigliare e offrire supporto nella produzione o nell’acquisto delle tante cose necessarie a mamma e bambino.

Oggi la rete sociale si intesse online e quella dedicata al mondo delle mamme è fra le più sviluppate al mondo. Da un lato, per comodità e mancanza di tempo, la  cerchia di conoscenze reali si sposta su chat di gruppo (è di questi giorni la divertente Fenomenologia dei Gruppi di genitori su Whatsapp pubblicata dalla blogger e giornalista Anna Lupini su La Repubblica.it), dall’altro l’ampissima scelta di contenuti, informazioni, spazi di dialogo offerti dai blog dedicati, e spesso scritti, da mamme.

Il fenomeno delle Mommy Blogger parte dagli Stati Uniti nei primi anni 2000, inizialmente a scriverlo sono mamme intenzionate a condividere un diario personale della propria esperienza e a entrare in contatto con altre mamme per uno scambio di opinioni. Attorno al 2007 aprono anche in Italia i primi esempi di blog di mamme, molti di essi sono ancor oggi i più letti.

L’inarrestabile ascesa delle mommy blog si componeva di 3.000 fonti italiane nel 2013, più che raddoppiate nel 2015. A leggerle oltre 8,6 milioni di donne italiane, di cui  3,3 milioni quelle che partecipano alle discussioni, condividono, contribuiscono alla diffusione dei contenuti all’interno delle proprie cerchie social.

9 Mesi di Ricerche

I commenti in coda ai post di Periodo fertile e Chiedi all’ostetrica, blog che si caratterizzano per la redazione composta da mamme con una professione in ambito medico o affiancate da team di esperti, dimostrano che, soprattutto per chi è alla prima esperienza, dalla lettura del test di gravidanza al momento del parto la ricerca di informazioni online è più costante che mai.

In una prima fase si cercano principalmente risorse legate alla salute e scambio di informazioni pratiche. Dai forum tematici, dove chattare pubblicamente con medici o ostetriche, ai siti che offrono servizi utili come tabelle del peso del feto, calendari delle visite mediche, e più frivoli oroscopi maya e pronostici sul carattere del nascituro. Immancabile la rubrica sulla scelta dei nomi.

Tuffarsi in rete alla ricerca di informazioni è il primo modo per entrare in contatto con le risorse condivise e scritte da altre mamme, in poco tempo le lettrici passano dal bisogno di confronto e rassicurazione, alla selezione di fonti utili o interessanti per i primi mesi da mamma.

mamma e mac

Professione Mommy Blogger

Da fenomeno del web a nuovo business il passo è breve. Da alcuni anni anche in Italia si svolgono corsi ed eventi formativi dedicati alle nuove mamme multimediali, una passione per tante che per alcune si trasforma in un vero e proprio lavoro.

Per monetizzare il lavoro online delle mamme le strade sono diverse, ma le leggi del mercato e della rete parlano chiaro: per ottenere l’attenzione di lettrici e finanziatori serve un prodotto unico e specializzato, ben scritto e ottimizzato per funzionare ed emergere in rete.

Oggi online possiamo trovare mamme fashion blogger, mamme food blogger, mamme viaggiatrici e mamme esperte di prodotti per l’infanzia che si dividono l’attenzione e la fiducia di milioni di lettrici.

Consigli per gli Acquisti, le Mamme Trendsetter

Per le aziende del settore baby le influencer perfette sono le mamme blogger che con uno stile personale hanno saputo conquistarsi un vasto pubblico di lettrici in target. In cambio di articoli che raccontano l’esperienza con un nuovo latte in polvere, un passeggino appena lanciato sul mercato, un cuocipappa o il nuovo locale in centro per famiglie, le mamme blogger ottengono merce in prova, campioni di prodotti o compensi economici. Il ruolo di trendsetter va conquistato senza però ingannare il pubblico, la responsabilità di chi scrive è quella di offrire un parere il più possibile veritiero e la pubblicità dovrebbe essere dichiarata.

Su alcuni blog sono in vendita spazi promozionali in cui compaiono i prodotti promossi, in altri passioni personali e vita da mamma si incontrano per dar vita a esperienze di viaggio/moda/marca da consigliare, oppure si tratta di più articolate operazioni di marketing in cui le blogger diventano volto e voce di campagne pubblicitarie per i canali ufficiali del brand (Mellin con il progetto Fidati del cuore è uno dei tanti esempi).

Operazioni di product placement, in cui il prodotto diventa parte della storia raccontata nei post, possono portare ottimi risultati sia alla blogger che alle aziende, lo fa con successo la fashion mommy blogger Valentina Piccinini su Mamme a spillo (l’ultima per OVS), ma anche rivelarsi armi a doppio taglio per chi scrive e per chi finanzia, come è successo alla Chrysler con un contest di qualche anno fa destinato a mamme blogger, finito in una faida fra concorrenti sulla pubblica piazza online.

Fra i blog che recensiscono prodotti o servizi per l’infanzia un divertente mix di tecnologia e specializzazione è mamamo, gestito da Roberta Franceschetti e Elisa Salamini, due mamme geek che recensiscono app per bambini. Un altro progetto partecipativo di recente lancio è mumadvisor un portale di recensioni su asili, servizi, shopping scritto dalle mamme per le mamme.

Costanza, Etica e Ironia, le Chiavi del Successo

Fra le mamme blogger di maggior successo si distinguono poi quelle rimaste fedeli al primo vero scopo del blog, il diario online. Per queste il vero plus è lo stile personalissimo e la grande qualità di saper raccontare la realtà con ironia.

Maestra del genere è Claudia de Lillo, meglio nota come Elastigirl, che dal 2006 racconta sul suo Nonsolomamma le avventure di una madre con tre figli maschi e un marito part-time. C’è poi Chiara Cecilia Santamaria, partita nel 2008 con un blog diario dal titolo Ma che davvero?  che racconta così “nato per sdrammatizzare una gravidanza inaspettata e per dire la mia sui tanti, irreali stereotipi riguardo la maternità” ma oggi evoluto nel diario di una mamma blogger italiana partita per Londra e immersa nel tran tran della vita quotidiana. Altra risorsa online dal 2012 è 50 sfumature di mamma, ironica e pungente con le sue fenomenologie delle mamme tutte da scoprire.

Sullo stesso stile, ma con un punto di vista che piace tanto alle donne perché racconta una realtà tenera e figlia dei nostri tempi e del progresso sociale, anche in Italia si stanno facendo strada i primi papà blog. Alcuni esempi: Mo te lo spiego a papà del giornalista Francesco Uccello, Stratobabbo di El Gae che parla di figli e musica, Quante storie papà! dello scrittore Davide Nonino e Congedo Parentale racconto di un papà italiano emigrato in Svezia.