RADICI

Vite, fatti, momenti che hanno lasciato un segno nella storia di San Marino

L’avvocato che grazie al teatro divenne sammarinese

Per la sua fervida attività teatrale difatti, il 18 dicembre del 1862 venne iscritto nell’elenco delle persone ascritte alla cittadinanza onoraria di San Marino.

Come Molière, Carlo Goldoni, Alessandro Bergonzoni e Paolo Cevoli, anche Tommaso Gherardi del Testa (1818–1881) si è laureato in giurisprudenza (ha esercitato la professione di avvocato penalista) e poi si è dedicato al teatro. La sua passione per le commedie risale agli anni dello studio: fu in quel periodo che iniziò ad ammirare il “collega” veneziano, ma solo nel 1844 si decise a scrivere. L’opera prima, “Una folle ambizione”, riscosse un buon successo di pubblico e di critica. Parallelamente, svolse l’attività di giornalista per “La Settimana illustrata”, “La Vedetta” e “La Speranza”. Nonostante si adoperò anche nella prosa e nella poesia, il suo nome è legato essenzialmente al palcoscenico: lavorò attorno alla maschera di Stenterello – l’unica maschera del carnevale e del teatro fiorentino e, secondo le testimonianze di Pellegrino Artusi (che, oltre di cibo, si intendeva anche di teatro) e Pirro Maria Gabrielli, fu anche l’ultima maschera della commedia dell’arte antica – ma soprattutto su alcune commedie.Leggi tutto »L’avvocato che grazie al teatro divenne sammarinese

La “Giovanna d’Arco” “sammarinese” amata e odiata dall’Italia

Jessie White Mario divenne cittadina onoraria della Repubblica nel 1883. Per Giosuè Carducci “la democrazia conta un solo scrittore sociale. Ed è una donna”.

Il suo nome è, per la maggior parte delle persone, pressoché sconosciuto. Eppure Jessie White Mario, cittadina onoraria della Repubblica di San Marino (negli Atti del Consiglio Principe del 27 giugno 1883 si legge che “finalmente, sulla proposta dell’Eccellentissima Camera”, le venne “accordata la cittadinanza onoraria”), soprannominata “Miss Uragano” o la “Giovanna d’Arco della causa italiana” (quest’ultimo appellativo le fu dato da Giuseppe Mazzini), diede un importantissimo contributo alla nascita dell’Italia, operando al fianco di personaggi del calibro di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.Leggi tutto »La “Giovanna d’Arco” “sammarinese” amata e odiata dall’Italia

Donne: Dal Voto Nel 1964 Tante Altre Sfide

Indipendenza, diritti, libertà sociali ed economiche delle donne sono concetti tornati di strettissima attualità, soprattutto in una società, quella occidentale, che finalmente sta prendendo piena consapevolezza di questo valore, e non si parla più di “concessioni” ma di vere e proprie conquiste. Anche per dissociarsi da chi ancora rinnega questi diritti: una visione corta e forse anche un po’ populista (si pensi a chi ne fa o ne potrebbe fare una bandiera per attaccare gli immigrati, la comunità islamica o altre culture), che evita accuratamente di ricordare che tali “conquiste” sono per lo più recenti, anzi, recentissime se si guarda alla Repubblica di San Marino. Le donne sammarinesi hanno infatti votato per la prima volta il 13 settembre del 1964, ben 5 anni dopo che la legge del 29 aprile 1959, entrata in vigore solo il primo gennaio del 1960Leggi tutto »Donne: Dal Voto Nel 1964 Tante Altre Sfide

Senza scalo, dritto sino a Chicago

Alla guida di ben 24 idrovolanti, nel 1933 Italo Balbo volò sino alla città degli Stati Uniti d’America. Il suo rapporto con il Duce, la sua carriera “politica”, gli aneddoti durante gli esami all’università.
“Un bell’alpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario. Il solo che sarebbe stato capace di uccidermi”. Così disse Benito Mussolini, nel 1940, parlando di Italo Balbo.
Ma chi fu, e soprattutto cosa fece in vita? E perché ancora oggi il suo nome è abbastanza familiare?
Nato a Quartesana (Ferrara) il 6 giugno 1896, Balbo appartiene alla storia del Novecento: squadrista, aviatore, gerarca, giornalista, una Laurea in scienze politiche e sociali ottenuta all’Istituto “Cesare Alfieri” in scienze sociali il 30 novembre 1920 con una tesi intitolata “Il pensiero economico e sociale di Giuseppe Mazzini” (un aneddoto attribuisce a Italo Balbo un’accesa discussione con il professor Breschi durante un esame. Balbo passò l’esame, ma certamente non per merito), è annoverato tra le figure più capaci e prestigiose dell’Italia del Ventennio.Leggi tutto »Senza scalo, dritto sino a Chicago