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Il “mito” e la fama del Monte

Le incisioni dell’atlante di Giovanni Blaeu (1663), sono pagine di grande importanza.

Il “taglio” che Matteo Valli dà al proprio “omaggio” alla Repubblica di San Marino è diametralmente opposto a quello firmato da Ludovico Zuccolo ne “Belluzzo ovvero della città felice” (vedi Fixing numero 37 del 7 ottobre 2016), dove “eleva” il Titano attraverso un dialogo tra Gio. Andrea Belluzzi e Vincenzo Moricucci, “Medico” di Mondaino.
Il testo del Valli (1633), a cui seguirono, a distanza di 30 anni, le incisioni dell’atlante di Giovanni Blaeu (1663), sono pagine di grande importanza, che aiutano a comprendere il mito e la fama del Monte. Un Piccolo Stato che da secoli rappresenta “un insegnamento per la civiltà”. Uno scritto che rappresenta “una concisa e appassionata presentazione della lunga storia della libertà e delle istituzioni sammarinesi, per la prima volta definite “democratiche”.Leggi tutto »Il “mito” e la fama del Monte

L’avvocato che grazie al teatro divenne sammarinese

Per la sua fervida attività teatrale difatti, il 18 dicembre del 1862 venne iscritto nell’elenco delle persone ascritte alla cittadinanza onoraria di San Marino.

Come Molière, Carlo Goldoni, Alessandro Bergonzoni e Paolo Cevoli, anche Tommaso Gherardi del Testa (1818–1881) si è laureato in giurisprudenza (ha esercitato la professione di avvocato penalista) e poi si è dedicato al teatro. La sua passione per le commedie risale agli anni dello studio: fu in quel periodo che iniziò ad ammirare il “collega” veneziano, ma solo nel 1844 si decise a scrivere. L’opera prima, “Una folle ambizione”, riscosse un buon successo di pubblico e di critica. Parallelamente, svolse l’attività di giornalista per “La Settimana illustrata”, “La Vedetta” e “La Speranza”. Nonostante si adoperò anche nella prosa e nella poesia, il suo nome è legato essenzialmente al palcoscenico: lavorò attorno alla maschera di Stenterello – l’unica maschera del carnevale e del teatro fiorentino e, secondo le testimonianze di Pellegrino Artusi (che, oltre di cibo, si intendeva anche di teatro) e Pirro Maria Gabrielli, fu anche l’ultima maschera della commedia dell’arte antica – ma soprattutto su alcune commedie.Leggi tutto »L’avvocato che grazie al teatro divenne sammarinese

La “Giovanna d’Arco” “sammarinese” amata e odiata dall’Italia

Jessie White Mario divenne cittadina onoraria della Repubblica nel 1883. Per Giosuè Carducci “la democrazia conta un solo scrittore sociale. Ed è una donna”.

Il suo nome è, per la maggior parte delle persone, pressoché sconosciuto. Eppure Jessie White Mario, cittadina onoraria della Repubblica di San Marino (negli Atti del Consiglio Principe del 27 giugno 1883 si legge che “finalmente, sulla proposta dell’Eccellentissima Camera”, le venne “accordata la cittadinanza onoraria”), soprannominata “Miss Uragano” o la “Giovanna d’Arco della causa italiana” (quest’ultimo appellativo le fu dato da Giuseppe Mazzini), diede un importantissimo contributo alla nascita dell’Italia, operando al fianco di personaggi del calibro di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.Leggi tutto »La “Giovanna d’Arco” “sammarinese” amata e odiata dall’Italia