Mara Verbena: ‘Sogno un Titano pieno di colori’

Nomen, omen. A San Marino, tutti conoscono Mara Verbena ma forse non tutti sanno che la Verbena (officinalis) è un’erba perenne nativa dell’Europa molto utilizzata in erboristeria per le sue molteplici proprietà, ma anche deliziosa da coltivare in vaso, per le infiorescenze rosa e violette. Il destino nel cognome, quindi, per Mara, che da 34 anni lavora come fiorista, decoratrice e wedding planner sul Titano e non solo. La incontriamo nel suo negozio, ‘Fior di Verbena’, di via Ca’ dei Lunghi 54 a Cailungo.

Mara, qual è la sua storia?
Provengo da una famiglia di ristoratori ma volevo fare un lavoro diverso. I fiori mi piacevano molto e avevo l’impressione che, a quei tempi, fosse un articolo scoperto per il nostro Paese, dove c’erano solo due o tre fioristi in tutto.

Quando ha iniziato l’attività?
Nel 1983 ho aperto il negozio e l’ho chiamato senza incertezze Fior di Verbena: ho sempre saputo che il mio cognome era ‘floreale’ e quindi il nome era già stato facile deciderlo.

Cosa ricorda dei primi passi che ha mosso in questa attività?
Sono stati anni molto belli, ma col senno di poi direi che sono stata anche sufficientemente incosciente. Comunque: ho fatto prima un corso ad Amsterdam presso il Mercato dei Fiori, poi sono andata a Rimini da un’amica per imparare il mestiere, quindi a Bologna. Dopo questo iter di formazione, ho aperto il negozio.

Tra tanti incontri ed emozioni, ne ricorda uno in particolare?
I ricordi belli sono tanti, difficile isolarne uno. Lavorare in questo settore è difficile, a volte pesante, ma le soddisfazioni sono tante. Forse i momenti più belli sono quando accompagno i miei clienti dal fidanzamento al matrimonio alla nascita dei figli: c’è sempre un ‘Fior di Verbena’ che segue la famiglia nelle tappe importanti della sua vita.

Anche i fiori dell’ultimo saluto sono importanti. Cosa ne pensa?
Assolutamente: quando vengono da me per commissionarmi un servizio funebre, sono esigentissima. Non transigo che i fiori siano rovinati o vecchi: devono essere i più belli , perché l’ultimo saluto deve essere accompagnato da fiori bellissimi.

Una splendida Rosa Repubblica di San Marino

Nove anni fa ha dedicato un fiore al suo paese, la Rosa di San Marino.
Il nome completo è Rosa Repubblica di San Marino e l’ho fatta fare ad amici ibridatori che, di professione, realizzano nuove varieta’ di Rose. Trovo che la Rosa di San Marino sia incantevole: è molto profumata, resistente, cambia colore con il sole. È stata molto apprezzata e sono orgogliosa di averla creata!

Rispetto a 30 anni fa, quanto è cambiato il suo lavoro?
Il core business sono sempre fiori e piante, poi è cresciuto il settore dei fiori finti e dell’oggettistica. Mi è sempre piaciuto sperimentare per cui ho creato, ispirata alla Rosa di San Marino, anche una linea cosmetica.

Lei è anche un’inventrice, ha brevettato ‘Fior d’acqua’: di cosa si tratta?
È un sistema utile per chi fa il mio mestiere e serve per mantenere i fiori recisi più a lungo: sono vasche comunicanti refrigerate con acqua a 6 grandi e ossigenata. I fiori così vivono di più, mantengono bellezza e freschezza e non c’è bisogno di cambiare l’acqua tutti i giorni (per informazioni: www.fiordacqua.com).

Come le sembra il suo Paese? È sufficientemente green per lei?
In primis, sono molto contenta dei progetti che la Segreteria al Territorio con lo Studio Boeri sta portando avanti, con l’idea di fare del nostro Paese ‘un giardino’. Conosco l’effetto positivo che il verde ha sulle persone e fare di San Marino un territorio più verde e curato può dare grandi risultati ed essere di maggiore attrattiva, anche a livello turistico. Le faccio un esempio: nel nord Italia i garden center sono pieni di gente ogni giorno, persone che amano andarci anche solo per fare una passeggiata. È bella questa idea di San Marino molto ‘green’ perchè fa bene alla salute, all’anima e allo spirito.

Non le dispiace recidere i fiori?
No: i fiori che vendiamo sono nati per essere recisi e ammirati. Ma non taglierei mai i fiori del mio giardino visto la fatica che si fa per farli crescere!

Qual è lo scorcio di San Marino che le piace di più dal punto di vista ambientale?
La camminata fra le torri, senza alcun dubbio.

E il posto che ama di più nel mondo?
Il posto più verde e bello del mondo, per me, sono le Isole Hawaii. Lì i fiori sono come il giornale del mattino: uomini e donne che girano con i fiori al collo o in braccio dalle prime ore del giorno: è cultura. Come dico sempre ai miei amici, se dovessi sparire non andate a ‘Chi l’ha visto?’, ma venite ad Honolulu.

Cosa vorrebbe fare a San Marino, se potesse?
Mi piacerebbe creare dei campi coloratissimi: girasoli, lenticchie (che fanno fiori violetti, ndr). Arrivando a San Marino, chiunque verrebbe conquistato da un panorama pieno di luce, di colori, di armonia. Un biglietto di visita unico per il turista, ma un orgoglio e una ricchezza per ciascun sammarinese.

Mara Verbena ha partecipato alla Coppa Europa

Qual è il suo colore preferito?
Il bordeaux o vinaccia: è un colore che mi fa stare bene. Ma a vent’anni amavo il giallo.

Ci parli di Florea, l’evento che lei ha rilanciato. Come è nato questo atteso appuntamento?
Ho ereditato la direzione e l’organizzazione di Florea dodici anni fa da amici: per me è un modo per avvicinare il pubblico all’amore per il verde. Si svolge ogni anno il terzo fine settimana di maggio a Borgo Maggiore e, oltre all’esposizione floreale, c’è un ampio e ricco contorno di cultura all’insegna di quadri, proposte enogastronomiche e tanti altri aspetti legati al fiore.

Da due anni è anche impegnata al Festival di Sanremo: di cosa si occupa?
Da due anni, gratuitamente, assieme ad una squadra di 22 colleghi da tutta Italia, mi occupo della realizzazione dei bouquet floreali del Festival di Sanremo. Dopo una serie di contatti e relazioni con il comune di Sanremo assieme all’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia ci siamo guadagnati la fiducia dell’amministrazione sanremese e la cosa ci ha dato molta visibilità e soddisfazione.

Mara con un bouquet realizzato per San Remo

Un’altra bella realtà che la vede coinvolta è ‘Pianeta Fiore’: di cosa si tratta?
È una scuola per fioristi capitanata dal Maestro Chicco Pastorino che nasce a Genova ma tiene lezioni in tutta Italia. Si tratta di corsi di specializzazione su varie attività: sculture floreali, matrimoni, allestimenti e regolarmente tutti gli anni teniamo corsi di aggiornamento.

Ma c’è qualcosa che non si può farei coi fiori?
Con i fiori si può far tutto, ma ci vuole buon gusto, equilibrio, armonia, tecnica. Con questi elementi puoi dire di avere libertà di fare i fiori quello che vuoi.

Oggi spuntano ‘come l’erba’ i Floreal design: come considera questo fenomeno?
Non basta scrivere floreal design su un’insegna o su un biglietto da visita: quello che conta è l’esperienza, non basta riempirsi la bocca con una parola dal fascino inglese. Lavorare i fiori è più che un’arte, una grande conoscenza.

Progetti per il futuro?
Intanto ho lanciato una linea di prodotti tipici, tirando fuori dal cassetto le ricette di famiglia. L’ho chiamata ‘Antica Trattoria Jole’, come la trattoria che la mia famiglia ha gestito per tanti anni a Dogana e che aprirò a breve in centro storico. E sarà un’altra bella sfida…